"Il pagliaccio" è il quarto singolo estratto dall'album di Cesare Cremonini "Il primo bacio sulla luna" (Warner Bros - 2008) uscito lo scorso 26 settembre e diventato disco d'oro a sole due settimane dalla sua pubblicazione.
Il pagliaccio inizia con una bella introduzione in forma classica di pianoforte, seguita da un riff incisivo di chitarra che sposta la canzone verso un sound rock anni '60. La canzone è allo stesso tempo orecchiabile e profonda ed ha tutte le carte in regola per diventare un succeso come i singoli precedenti. (Italianissima.net)
Ecco cosa dice Cesare di questa canzone: "E' molto particolare il fatto che nonostante l'abbia scritta da giovanissimo abbia ancora così tanto significato per me: è infatti molto autobiografica e intima, seppure utilizzi la metafora del circo per farsi comprendere. Il circo è sempre stato caro a tanti cantautori, da Renato Zero a De Gregori, e anch'io ne sono sempre stato affascinato. Il cantautore è forse davvero come un pagliaccio, che ogni sera si trucca per il suo pubblico. I problemi (e le canzoni) sorgono quando capita di non riuscire a togliere più quella 'maschera', che è insieme il punto debole ma anche l'armatura di ogni uomo di spettacolo. L'orchestra d'archi è la Telefilmonic Orchestra di Londra, registrata tra Olympic Studios e Abbey Road durante le sessioni di 'Maggese'".
Testo della canzone "Il pagliaccio" di Cesare Cremonini
Sono il guardiano del Paradiso
per me si va soltanto se sei stato buono
sono il pagliaccio e tu il bambino
nel circo ho tutto
e vivo solo di quel che sono
la sera quando mi sciolgo il trucco
riscopro che sono un pagliaccio anche sotto
Ma infondo io sto bene qua
tra le mie facce e la mia falsità
ma infondo io sto bene qua
trovando in quel che sono
Un po' di libertà
Oh no! Non ridere perché
lo sai meglio di me
che non ho più voglia per risponderti
perché sei
sei come me
Sono la sfera di un indovino
nei miei disegni è scritto e vedo il tuo futuro
sono il pagliaccio e tu il bambino
farò pagare caro ad ogni uomo il suo sorriso
la sera quando mi sciolgo il trucco
riscopro che sono un pagliaccio anche sotto
e sullo specchio del camerino
mi faccio della stessa droga per cui vivo,
la vanità
ma infondo io sto bene qua
tra le reti del mio circo che non va ma infondo io sto bene qua
trovando in quel che sono
un po' di libertà
Oh No! Non ridere perché
lo sai meglio di me
che non ho più voglia per risponderti
perché sei,
sei come me
Il pagliaccio inizia con una bella introduzione in forma classica di pianoforte, seguita da un riff incisivo di chitarra che sposta la canzone verso un sound rock anni '60. La canzone è allo stesso tempo orecchiabile e profonda ed ha tutte le carte in regola per diventare un succeso come i singoli precedenti. (Italianissima.net)
Ecco cosa dice Cesare di questa canzone: "E' molto particolare il fatto che nonostante l'abbia scritta da giovanissimo abbia ancora così tanto significato per me: è infatti molto autobiografica e intima, seppure utilizzi la metafora del circo per farsi comprendere. Il circo è sempre stato caro a tanti cantautori, da Renato Zero a De Gregori, e anch'io ne sono sempre stato affascinato. Il cantautore è forse davvero come un pagliaccio, che ogni sera si trucca per il suo pubblico. I problemi (e le canzoni) sorgono quando capita di non riuscire a togliere più quella 'maschera', che è insieme il punto debole ma anche l'armatura di ogni uomo di spettacolo. L'orchestra d'archi è la Telefilmonic Orchestra di Londra, registrata tra Olympic Studios e Abbey Road durante le sessioni di 'Maggese'".
Testo della canzone "Il pagliaccio" di Cesare Cremonini
Sono il guardiano del Paradiso
per me si va soltanto se sei stato buono
sono il pagliaccio e tu il bambino
nel circo ho tutto
e vivo solo di quel che sono
la sera quando mi sciolgo il trucco
riscopro che sono un pagliaccio anche sotto
Ma infondo io sto bene qua
tra le mie facce e la mia falsità
ma infondo io sto bene qua
trovando in quel che sono
Un po' di libertà
Oh no! Non ridere perché
lo sai meglio di me
che non ho più voglia per risponderti
perché sei
sei come me
Sono la sfera di un indovino
nei miei disegni è scritto e vedo il tuo futuro
sono il pagliaccio e tu il bambino
farò pagare caro ad ogni uomo il suo sorriso
la sera quando mi sciolgo il trucco
riscopro che sono un pagliaccio anche sotto
e sullo specchio del camerino
mi faccio della stessa droga per cui vivo,
la vanità
ma infondo io sto bene qua
tra le reti del mio circo che non va ma infondo io sto bene qua
trovando in quel che sono
un po' di libertà
Oh No! Non ridere perché
lo sai meglio di me
che non ho più voglia per risponderti
perché sei,
sei come me
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